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Le verità scomode del marketing digitale

Enrico Morandi

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La maggioranza dei professionisti che lavora nel marketing racconta, entusiasta, delle grandi possibilità e capacità della promozione digitale. Espone casi studio di aziende famose o di piccoli imprenditori che hanno ribaltato le loro sorti grazie a Internet, ai social media e alla promozione online. Tendiamo – lo faccio anche io – a nascondere alcune criticità, inciampi o difficoltà che chiunque lavori nel settore, almeno da qualche anno, conosce e con cui ha già dovuto confrontarsi.
Nel digital marketing nulla ci viene regalato e,  se si vuole iniziare un percorso di sana consapevolezza che porta a risultati, alcune delle sue caratteristiche poco lusinghiere vanno comprese e apprese.

Adattarsi o stressarsi.
Queste piattaforme di conversazione online sono in continua evoluzione, ogni due anni cambia tutto, le persone passano da un social all’altro, mutano gli algoritmi e, con essi, la tua rilevanza. Quello che funziona oggi, tra sei mesi non funziona più. Lo spirito di adattamento e la ricerca di nuove piattaforme e modelli di comunicazione cambiano a una velocità mai vista nei media tradizionali. Questo è il mondo nel quale chi sperimenta e trova per primo un luogo, una falla nel sistema o un modello nuovo viene premiato dalle persone e dalle piattaforme.

I dati raccontano una verità parziale.
Tutto quello che facciamo online è misurato e misurabile, ma interpretare i dati è complesso. Questi dati non ti dicono cosa pensano le persone, non sono indicatori della fiducia e del sincero apprezzamento. Sono facilmente accessibili, ma serve una grande esperienza per comprenderne il significato. Il successo di un post “acchiappa clic” potrebbe rovinare la tua reputazione, così come un contenuto che hanno visto in pochi potrebbe generare 3 clienti. Le aziende che non comprendono il valore delle percezioni umane tendono a guardare i numeri, a cercare di ottenerli ma, spesso, proprio i numeri sono la loro rovina.

Le piattaforme social hanno lo scopo di guadagnare non di farti guadagnare.
Tu per loro sei una mucca da mungere e il loro interesse è limitare la tua portata per costringerti a pagare per ottenere la visibilità. I tuoi fan, follower o collegamenti non ti appartengono, ma appartengono al padrone di casa che gestisce la tua visibilità a seconda della sua convenienza.

Se vuoi ottenere dei risultati hai bisogno di un seguito enorme.
Hai notato che le persone acquistano su Amazon e pochi si avventurano su e-commerce diversi? Oppure che quando acquisti qualcosa lo fai perché ti senti rassicurato dal produttore o dal rivenditore? Questa è una dinamica arcinota che ha un nome, si chiama “branding”. Il branding si nutre di credibilità, coerenza e fiducia. Tutte cose che non nascono nell’animo umano grazie a un ottimo copy o a una bellissima foto di prodotto. La fiducia è un fattore che vive di ottime percezioni sviluppate nel tempo. Maggiore è il seguito che ha fiducia in te e migliore è la tua capacità di essere preso in considerazione quando hai qualcosa da vendere. Anche in questo caso il tempo è il grande regolatore, ma se parli ai titolari di un’azienda del tempo guardano fuori dalla finestra.

Non esiste un modello di successo replicabile.
Se osservi una persona o un’azienda che ha avuto un’intuizione di successo nella comunicazione e nel marketing scoprirai che puoi evitare di replicarlo perché non funziona più. La strategia non è esportabile, ma va costruita di volta in volta sulle esigenze specifiche di una determinato prodotto, persona o azienda. Chi cerca di venderti una ricetta di successo è un truffatore o un santo che preferisce dare a te la formula piuttosto che realizzarla lui stesso.

Il digital marketing richiede tempo, energie e soldi.
Togliti dalla testa che con poche decine di post su Instagram, sul tuo Blog o su YouTube avrai successo. Se vuoi impegnarti in questi canali promozionali devi donare per mesi e anni senza avere la certezza di un ritorno. L’unica certezza che hai è che ti costerà anni di lavoro, energia mentale e soldi per acquistare piattaforme o pagare campagne promozionali. Non conosco nessun caso di successo, anche oltreoceano, di persone o aziende che hanno ottenuto un solido Brand o la fiducia di un pubblico con poche settimane di attività promozionale.

Queste sono le verità scomode che pochi marketer sono disponibili ad ammettere.
Lo comprendo, perché nessun cliente vorrebbe sentirsele dire. Le persone o le aziende vogliono poter sognare, immaginare di fatturare entro pochi mesi e nessuno acquisterebbe da te se raccontassi che è possibile realizzarlo, ma che richiede il tempo necessario per generare un pubblico che ti presti attenzione e fiducia:
due elementi tra i più rari nella comunicazione digitale.

(Riccardo Scandellari: https://www.skande.com)

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